Un breve post di aggiornamento, anche con qualche immagine.
Nello zazenkai di Trieste sta crescendo il piccolo Sangha locale, con un coinvolgimento molto diverso tra la dozzina abbondante di persone che più o meno regolarmente compaiono ogni giovedì.
Siamo sempre nel Campus del vecchio frenocomio di San Giovanni, luogo simbolico dove maturò l’esperienza Basagliana poi ispiratrice della Legge 180. E luogo di sofferenza, e di attenuazione della sofferenza, con un percorso di autenticità e libertà.
Si è creato una positiva collaborazione con l’Associazione di Volontariato Franco Basaglia, che ci ospita negli spazi che gestisce nel Campus di San Giovanni, “Casetta I” e Spazio Rosa.
L’Università di Trieste ed il Dipartimento di Salute Mentale del Sistema Sanitario Nazionale ci sostengono, ed hanno recentemente inviato alcune persone con “disturbi funzionali”, cioè persone che sono in sofferenza, di cui non si capisce bene cos’hanno, tranne impiegare le parole di questa diagnosi, ed alle quali hanno prescritto vari interventi senza successo, sia neurologici che psichiatrici. L’esperienza si somma a quelle già fatte in passato con successo con giovani in carico all’Unità Operativa Bambini Adolescenti, oltre che con operatrici ed operatori sanitari territoriali, ed è a mio avviso di interesse.
Una persona ha abbandonato dopo il primo incontro, mentre le altre procedono, comprendendo piano piano la probabile o sicura inesistenza di interventi risolutori dall’esterno, e l’opportunità di rivolgersi a sé stessi per calmare la mente ed abbandonare attese e delusioni, accettando meglio possibile sè stessi e le proprie condizioni di salute. Il percorso offerto è di 8 pomeriggi (i mercoledì), preceduti e seguiti da un incontro di illustrazione e chiusura, di meditazione da distesi (rilassamento), 3 zazen con kinhin, e pa tuan chin finale. E poi disponibilità di essere accolti in seguito negli incontri del giovedì …
Allego alcune foto del Campus di San Giovanni, luogo dove è iniziata e continua, anche con la nostra presenza, la straordinaria esperienza di Franco Basaglia.
